Abbiamo visto, negli articoli dedicati alle cause e alle cure dell’Alzheimer, come sia fondamentale diagnosticare per tempo la sindrome per poter agire tempestivamente sui sintomi e rallentare la sua progressione.
Per arrivare a una diagnosi di demenza senile o Alzheimer i medici, e in particolare i neurologi, si avvalgono sia di esami strumentali che di test della memoria e della capacità di comprensione per verificare la risposta delle persone che presentano sintomi simili.
In cosa consistono i test per l’Alzheimer e come dovrebbero essere eseguiti? Scopriamolo insieme.
Test Alzheimer: come si diagnostica la sindrome?

La diagnosi dell'Alzheimer è di tipo differenziale: si studiano i sintomi e si escludono altre malattie.
La diagnosi della malattia di Alzheimer e della demenza senile parte solitamente dallo studio dei sintomi manifestati dalla persona.
Il primo campanello d’allarme è la perdita di memoria e una difficoltà nel linguaggio mai riscontrata prima. Si inizia dimenticando luoghi, avvenimenti, date e appuntamenti, ma anche parole specifiche mentre si sta parlando.
Uno dei problemi iniziali di chi è affetto da Alzheimer è proprio la mancanza della parola successiva, quando, nel bel mezzo di una frase, ci si interrompe perché non si ricorda l’esatta parola che rappresenta un concetto ben chiaro nella propria mente.
Test Alzheimer: memoria e apprendimento
In neurologia si sottopone il paziente a una serie di test che permettono di verificare la sua capacità mnemonica e dialettale. In particolare, questi esami strumentali permettono di verificare:
- una crescente difficoltà a memorizzare cose nuove, sia parole che avvenimenti;
- scarsa capacità di mantenere l’attenzione e la concentrazione;
- difficoltà nel linguaggio, soprattutto parlato;
- ridotta capacità di giudizio e di prendere decisioni.
Durante questa fase è importante anche l’intervento dei familiari, che possono riferire tutti questi disturbi e il loro peggioramento anche quando la persona interessata non se ne rende conto in maniera autonoma.
Test cognitivi per anziani
Entriamo ancor di più nel dettaglio: durante la visita medica, le persone con sospetto Alzheimer sono sottoposte a domande a risposta chiusa o aperta per verificare la loro capacità di memoria e di dialogo.
Alcuni degli esercizi classici includono, ad esempio:
- enunciare al paziente un nome e un indirizzo e chiedere di ripeterli dopo qualche minuto;
- chiedere la data odierna e qualche data importante della sua vita, come il suo compleanno o quello dei figli;
- chiedere di rappresentare il quadrante di un orologio (test dell’orologio) e di indicare poi un orario fornito dal medico, disegnando le lancette sul quadrante;
- chiedere di raccontare un fatto di cronaca avvenuto recentemente e sentito al telegiornale o alla radio.
Test demenza senile online
Per alcuni di questi test è possibile eseguire anche una versione online, che permette di tracciare in autonomia le difficoltà della persona. Attenzione, però: non basta accorgersi delle risposte sbagliate o di alcune difficoltà per arrivare a una diagnosi di Alzheimer.
La conferma definitiva resta sempre quella del medico che, oltre a esercizi per la memoria e a consigli sulla gestione familiare quotidiana, potrà eventualmente prescrivere integratori per Alzheimer o farmaci che combattono sintomi connessi alla malattia, quali la depressione, l’insonnia, ridotte capacità motorie.
La nostra piattaforma CareVox è un ottimo strumento per la comunicazione tra i medici e le persone affette da Alzheimer, inclusi i caregiver che si prendono cura di loro giornalmente.
Nella gestione della sindrome, e di tutte le demenze senili, il legame tra medico e paziente è infatti fondamentale per monitorare il progresso della malattia.
Diagnosi precoce Alzheimer

Il test dell'orologio è utile per capire la capacità mnemonica e cognitiva in casi di sospetto Alzheimer.
L’Alzheimer precoce è una malattia di cui si sente poco parlare perché, fortunatamente, è molto più rara rispetto all’età classica in cui iniziano a comparire i primi sintomi dell’Alzheimer.
Tuttavia resta una sindrome che si può sviluppare anche in età giovanile, dai 30 anni in poi generalmente, e questo rende più complicata la diagnosi dell’Alzheimer perché non si pensa direttamente a un problema simile, quanto ad altre patologie meno legate all’età.
Test per Alzheimer precoce
I test Alzheimer giovanile sono simili a quelli impiegati per riconoscere l’Alzheimer negli anziani tuttavia, per una maggiore conferma, si può verificare la presenza di beta amiloide con la risonanza magnetica cerebrale.
Raggruppamenti di beta-amiloide sul tessuto cerebrale sono infatti comunemente riscontrati nei pazienti affetti da Alzheimer. La loro presenza è quindi strettamente indicativa, soprattutto perché si accumulano nella zona del cervello legata alla memoria e alle capacità cognitiva.
La risonanza magnetica e la TAC permettono inoltre di escludere altre patologie, che presentano sintomi simili all’Alzheimer, come ictus, morbo di Parkinson, demenze diverse dall’Alzheimer o effetti collaterali derivanti dall’assunzione di sostanze tossiche.
Test per diagnosticare l’Alzheimer
Tra gli esercizi forniti alle persone con sospetto Alzheimer in fase di diagnosi, anche in caso di Alzheimer giovanile, rientra un particolare test detto Test di Folstein o Mini Mental State Evaluation.
Il test è composto da 30 domande che verificano le capacità spaziale e temporale, mnemonica, di giudizio e di scelta della persona che si sottopone al test, in un periodo di tempo massimo di 10 minuti.
Questo strumento, insieme all’anamnesi del paziente e agli esami del sangue, è molto utile per ottenere una diagnosi differenziale.
Per quanto riguarda le analisi del sangue, il medico tende generalmente a indagare su alcuni parametri che subiscono dei cambiamenti con il morbo di Alzheimer in atto:
- vitamina B12;
- ormoni tiroidei;
- glicemia;
- test tossicologico, in particolare nei pazienti più giovani, per individuare se il declino cognitivo è associato al consumo di farmaci o sostanze tossiche che inficiano sulla capacità cerebrale.
È quindi evidente, ancora una volta, come il supporto del medico si riveli importante nella diagnosi e nella gestione quotidiana dell’Alzheimer e dei suoi sintomi.
CareVox può diventare il luogo virtuale di incontro perfetto per pazienti, medici e caregiver, in cui aggiornarsi sulle condizioni di salute e sullo stato dei suoi più sintomi ricorrenti.