Quando si parla di ictus ci si riferisce a un episodio improvviso in cui il cervello non riceve più sangue a causa della chiusura di un’arteria (ischemia) o subisce un’inondazione di sangue proveniente da un’arteria rotta (emorragia).

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Questi due diversi avvenimenti danno quindi vita a due tipi diversi di ictus: nel primo assistiamo a un’ischemia cerebrale, che costituisce l’85% di tutti i casi di ictus; nel secondo, invece, si ha un ictus emorragico, solitamente causato dalla pressione arteriosa troppo alta, che determina la rottura di aneurismi (dilatazioni di vasi sanguigni).
Quanto si vive dopo un ictus cerebrale
L’ictus ha un alta percentuale di mortalità. Si pensi che oggi costituisce la seconda causa di morte a livello mondiale, e la terza per quanto riguarda i Paesi più sviluppati.
Anche in Italia l’ictus è responsabile del 10-12% dei decessi annuali. È inoltre la prima causa di invalidità permanente e la seconda causa di demenza.
Parliamo di oltre 200.000 casi l’anno tra nuovi e recidivi, con ben 913.000 persone che ne portano le conseguenze.
Sebbene l’età avanzata sia un fattore importante nello sviluppo dell’ictus cerebrale, è da sottolineare che nel nostro Paese ogni anno circa 10.000 casi riguardano individui al di sotto dei 54 anni (fonte Istat).
Una malattia che può colpire chiunque, quindi, e spesso in modo repentino.
Al di là della prevenzione, ciò che fa la differenza nel determinare quanto si vive dopo un ictus è la prontezza con cui si interviene al primo campanello di allarme.
Le conseguenze dell’ictus
Gli effetti dell’ictus variano da persona a persona in base al tipo, alla gravità, alla sede e al numero di ictus subiti.
Come abbiamo detto, l’ictus è un fenomeno che esplode nell’area cerebrale. Di conseguenza, a seconda del danno che il cervello subisce e dell’area dello stesso colpita, si potranno avere conseguenze in diverse parti del corpo che ne compromettono le funzioni.
Più precisamente, per capire cosa accade alla persona colpita da ictus, possiamo considerare il cervello diviso in più aree, ognuna delle quali è responsabile del funzionamento di diverse parti del corpo.
A seconda dell’area del cervello interessata dall’ictus, si potrà assistere alla compromissione di alcune funzioni del corpo, quali il movimento, il linguaggio, la vista, le capacità cognitive (pensiero, ragionamento, giudizio e memoria), la percezione e l’orientamento in spazi aperti, il controllo dell’intestino e della vescica e anche il controllo emotivo.
In seguito a un’ischemia cerebrale i danni possono essere molteplici e non sempre si potrà avere un recupero totale se non si interviene in tempo.
È anche per questo che noi di Humana Vox mettiamo a disposizione dei pazienti cronici la piattaforma CareVox con cui è possibile monitorare la propria patologia costantemente.
Seguire la propria terapia in modo scrupoloso e avere un diario su cui annotare ogni cambiamento riguardante la nostra salute può salvarci la vita in caso di ictus e aiutare chi si prende cura di noi a riconoscere i sintomi e allertarsi in tempo.

Riabilitazione fisica post ictus
Conseguenze dell’ictus nell'emisfero destro nel cervello
Un ictus emorragico o un’ischemia che colpisce l'emisfero destro può avere come conseguenze:
- debolezza o paralisi del lato sinistro e compromissione sensoriale;
- problemi visivi, inclusa la perdita del campo visivo sinistro di ciascun occhio;
- problemi spaziali, come la percezione della profondità o le direzioni, come su o giù e davanti o dietro;
- incapacità di localizzare o riconoscere parti del corpo;
- incapacità di seguire indicazioni e trovare oggetti, come vestiti o articoli da bagno;
- problemi di memoria;
- cambiamenti comportamentali, come mancanza di preoccupazione per le situazioni, impulsività, inadeguatezza e depressione.
Conseguenze di un ictus nell'emisfero sinistro del cervello
Il lato sinistro del cervello viene definito anche “dominante” in quanto è la sede in cui viene elaborato il linguaggio.
Un danno in questa parte del cervello andrà a provocare danni alla capacità di esprimersi e comprendere il linguaggio, generando il disturbo neuropsicologico denominato afasia post ictus.
Una lesione all’emisfero sinistro sembra inoltre produrre effetti anche sulle emozioni, portando a reazioni più esagerate.
Gli effetti di un ictus che colpisce l’emisfero sinistro possono quindi includere:
- debolezza o paralisi del lato destro e compromissione sensoriale;
- problemi con la parola e la comprensione del linguaggio (afasia);
- problemi visivi, inclusa l'incapacità di vedere il campo visivo destro di ciascun occhio;
- ridotta capacità di fare conti matematici o di organizzare, ragionare e analizzare gli elementi;
- cambiamenti comportamentali, come depressione, prudenza ed esitazione;
- ridotta capacità di leggere, scrivere e apprendere nuove informazioni;
- problemi di memoria.
Ischemia al cervelletto conseguenze
Il cervelletto è collocato nella parte posteriore del cranio e riceve informazioni sensoriali dal corpo attraverso il midollo spinale.
Aiuta inoltre a coordinare l'azione e il controllo muscolare, il movimento e l'equilibrio.
Sebbene gli ictus siano meno comuni nell'area del cervelletto, gli effetti possono essere gravi.
Quattro effetti comuni degli ictus nel cervelletto includono:
- incapacità di camminare e problemi di coordinazione ed equilibrio (atassia);
- vertigini;
- mal di testa;
- nausea e vomito.
Quali conseguenze si possono vedere con un ictus nel tronco cerebrale?
Il tronco cerebrale si trova alla base del cervello proprio sopra il midollo spinale.
Molte delle funzioni di "supporto vitale" del corpo come il battito cardiaco, la pressione sanguigna e la respirazione sono controllate dal tronco cerebrale.
Aiuta anche a controllare i principali nervi coinvolti con il movimento degli occhi, l'udito, la parola, la masticazione e la deglutizione.
Capiamo quindi che un ictus a livello del tronco cerebrale, seppur non diffusissimo, può essere mortale o fortemente debilitante in caso di ripresa.
Alcuni effetti comuni di un ictus nel tronco cerebrale includono problemi con:
- funzioni respiratorie e cardiache;
- equilibrio e coordinazione;
- paralisi;
- masticazione, deglutizione e linguaggio;
- vista;
- coma.
Conseguenze psicologiche post ictus
Un ictus può avere diverse conseguenze a livello cognitivo, ma anche emotivo.

Sostegno psicologico post ictus
In seguito a un ictus, si può accusare un grado di invalidità fisica da moderato a grave, ma questa condizione può provocare anche conseguenze psicologiche che spesso si tende a trascurare.
La verità, però, è che se non si interviene anche sulle conseguenze emotive dell’ictus, la riabilitazione fisica potrebbe non sortire gli effetti desiderati.
Molte persone, in seguito a un ictus, manifestano reazioni di incontinenza emotiva, non riuscendo più a regolare le emozioni che sfociano in reazioni esagerate, sia in positivo che in negativo.
È frequente quindi assistere a episodi più o meno contenuti di apatia, irritabilità, ansia, depressione, anosognosia.
La carenza o il deterioramento della abilità cognitive può renderci incapaci di capire chi ci circonda e insensibili alle esigenze altrui, il che complica notevolmente i rapporti sociali.
In questa fase, monitorare costantemente i parametri vitali e gli stili di vita della persona reduce da ictus con CareVox può essere un valido strumento per sostenere il caregiver, fornendo tutte le informazioni necessarie per prendersi cura dell'assistito anche nei momenti di maggiore difficoltà comunicativa o di chiusura emotiva.