Quando si parla di demenza senile, “cura” è un termine che si riferisce soprattutto al trattamento dei sintomi e alla volontà di migliorare quanto più possibile la qualità di vita della persona che ne è affetta.
A oggi non esistono delle terapie in grado di arrestare il decadimento cerebrale causato dalla demenza senile e dalle patologie che include, anche se sembra esserci una forte speranza per un farmaco in via di sperimentazione negli USA (ne parleremo a fine articolo).
Tuttavia, dato il coinvolgimento di varie funzionalità del corpo umano nel progredire della malattia, alcune cure per la demenza senile possono rivelarsi utili dal punto di vista sintomatologico.
Demenza senile: cosa fare
Prima di parlare delle terapie per i sintomi della demenza senile, però, vogliamo soffermarci sulla vita delle persone che sono affette da una forma di demenza senile e sul sostegno che devono ricevere dall’esterno, da chi hanno intorno.
La demenza senile progredisce a velocità differente per ogni persona, e a lungo andare porta molto spesso alla perdita totale di autosufficienza.
Rimanere da soli è pericoloso per se stessi e per gli altri, soprattutto se non ci si rende conto della perdita di autonomia decisionale e della compromissione del proprio giudizio, che potrebbe far prendere scelte sbagliate.
Problemi alla guida, visione distorta, perdersi tra le vie della città, dimenticare la pentola sul fuoco o un rubinetto aperto: sono esempi di vita quotidiana che si possono facilmente riscontrare in una persona affetta da demenza senile.
Il ruolo del caregiver diventa allora indispensabile per accompagnare le persone con demenza senile nello svolgimento delle loro attività quotidiane.
Si può scegliere un caregiver professionale o individuare una persona in ambito familiare che se ne prenda cura.
Tra i suoi compiti rientra anche quello di comunicare continuamente con il medico di riferimento per valutare la terapia migliore.
Questa comunicazione può avvenire attraverso CareVox, la piattaforma online che mette facilmente in contatto paziente, caregiver e professionisti sanitari per una comunicazione fluida e veloce, ideale in caso di demenza senile e Alzheimer.
Cure per demenza senile: approcci terapeutici

Come prendersi cura di una persona affetta da demenza senile?
Come curare la demenza senile? Abbiamo anticipato che le terapie per la demenza senile riguardano i sintomi, e sono volte a ritardare il decadimento cerebrale e il peggioramento delle condizioni di vita dei pazienti attraverso farmaci ed esercizi per la mente.
Non a caso la prima cosa da fare sarebbe un'accurata prevenzione
Lo specialista che si prende cura della persona affetta da demenza è il neurologo, il quale può intervenire farmacologicamente in caso di sintomi come:
- depressione, con la prescrizione di farmaci antidepressivi da assumere sotto stretto controllo del medico, mai di propria iniziativa;
- affaticamento e perdita di forza fisica;
- disturbi della memoria;
- antipsicotici, per persone che presentano sintomi associabili alle psicosi;
- farmaci per contrastare l’insonnia e i disturbi del sonno in generale;
- vitamine e antiossidanti che riducono la presenza di radicali liberi e danno nuovo vigore ed energia.
Ai farmaci è importante associare della terapie mediche che supportano attivamente lo stato di salute fisica e mentale del paziente, come ad esempio:
- terapie comportamentali per ridurre la ricorrenza di atteggiamenti aggressivi o impulsivi;
- stimolazione cognitiva, utile a rafforzare l’autosufficienza mentale nell’esecuzione di compiti ripetitivi che impiegano il ragionamento, per esempio comporre un puzzle o ricomporre un disegno;
- fisioterapia per i pazienti che hanno perso la loro mobilità totalmente o parzialmente;
- altri esercizi che aiutano il paziente a mantenere quanto più possibile la sua autosufficienza.
Terapia demenza senile: uno spiraglio di luce per l’Alzheimer?
Parlando di come si cura la demenza senile, non si può oggi tralasciare una novità importante che riguarda la patologia più diffusa all’interno del quadro delle demenze, ossia il morbo di Alzheimer.
Nel giugno del 2021 la FDA, l'agenzia di controllo sui farmaci degli Stati Uniti, ha dato il via libera al primo farmaco specifico per la cura dell’Alzheimer.
Si tratta del farmaco Aduhelm, testato su oltre 3.400 pazienti in tre studi diversi per verificare la riduzione della beta-amiloide, una proteina che si accumula sul tessuto cerebrale ed è ritenuta causa corresponsabile della malattia.
Al momento il farmaco è ancora in fase di sperimentazione e saranno necessari altri test prima dell’approvazione alla vendita. Potrebbe però rappresentare la svolta nella cura dell’Alzheimer che le persone aspettano da tempo.
Quello che si può continuare a fare è stare accanto alle persone affette da demenza senile e sostenerle durante tutte le fasi della malattia, soprattutto nel periodo iniziale.
Il dialogo tra medico, paziente e caregiver è cruciale in ogni momento della malattia. Per questo obiettivo, CareVox si rivela uno strumento utile per gestire la comunicazione tra le tre figure e il controllo delle terapie in atto.