Se un rialzo pressorio temporaneo può essere considerato non pericoloso (sempre entro certi limiti), l’ipertensione conclamata e non curata porta invece a sviluppare effetti della pressione alta molto pericolosi, fino a diventare fatali.
La pressione alta non può e non deve essere presa sottogamba. Gli sbalzi pressori coinvolgono e compromettono sia il cuore che il sistema cardiocircolatorio ma anche molti altri organi interni, quali i reni, il cervello, gli occhi, i polmoni.
Monitorare continuamente la pressione è quindi indispensabile, specialmente per le persone ipertese, per agire in tempo sulle cause dell'ipertensione e per intervenire con terapie mediche adatte a far abbassare la pressione.

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Nella nostra piattaforma CareVox è possibile tenere un diario della pressione aggiornato, che consente di comunicare con i propri medico o caregiver e condividere i dati sulla pressione arteriosa per controllarne l’andamento. Anche in quest’ambito, la prevenzione è la miglior cura.
Quando la pressione alta è pericolosa?
In generale, la pressione diventa pericolosa quando è alta in maniera continuativa. Anche se di poco sopra la media, una pressione che resta più alta a lungo può causare problemi ai vasi sanguigni e ai reni.
Per quanto riguarda i valori specifici della pressione, si considera iperteso chi ha una pressione massima oltre i 140 mmHg e la pressione minima oltre i 90 mmHg.
In questo caso è utile consultare il proprio medico di base e, se indicato, prenotare una visita cardiologica per ottenere consigli su come curare l’ipertensione, agendo sullo stile di vita e iniziando una terapia antipertensiva, se ritenuto opportuno.
Diverso è il caso in cui la pressione supera i 180 mmHg per la massima o i 110 mmHg per la minima. L’intervento ospedaliero in questo caso non solo è necessario, ma urgente: la pressione così alta pone in pericolo di vita e bisogna recarsi immediatamente al Pronto Soccorso.
Pressione alta: i pericoli
Come anticipato, l’ipertensione e il rialzo pressorio possono portare a malattie più o meno gravi che coinvolgono non solo il cuore, ma anche altri organi vitali. Vediamo cosa comporta la pressione alta su diverse parti del corpo.

Pressione alta: rischi per il cuore
La conseguenza più frequente coinvolge lo stesso organo incaricato della distribuzione del sangue nel corpo, ossia il cuore.
Il rialzo pressorio si verifica quando il cuore aumenta la gittata cardiaca, ossia il volume del sangue “spinto” dal ventricolo sinistro a ogni battito.
Il volume del sangue aumenta, ma la dimensione dei vasi sanguigni resta pressoché identica; ecco perché aumenta la pressione all’interno dei vasi sanguigni, che si trovano costretti a sostenere un volume di sangue più grande rispetto a quanto normalmente riescono a reggere.
Tra le conseguenze della pressione alta sul cuore troviamo:
- infarto cardiaco: una parte del tessuto del cuore va in necrosi per mancanza di ossigeno, condizione causata dalla formazione di un trombo o dalla presenza di placche nelle arterie (aterosclerosi);
- angina pectoris: è una condizione simile all’infarto, con la differenza che è reversibile, ossia può essere trattata farmacologicamente per essere stabilizzata;
- insufficienza cardiaca: il cuore si indebolisce e perde potenza nella sua capacità di pompare il sangue verso i vasi. Ciò si verifica quando, a causa dell’ipertensione, il cuore si è sforzato per lungo tempo, provocando un ispessimento del muscolo che non riesce più a stendersi bene.
Pressione alta: conseguenze sul cervello
Il secondo organo maggiormente coinvolto tra le conseguenze dell’ipertensione è il cervello, su cui possono verificarsi ictus cerebrali, potenzialmente fatali.
L’ictus è causato dalla chiusura o dalla rottura di un vaso sanguigno cerebrale, proprio a causa dell’ipertensione e del passaggio troppo violento del sangue per una gittata cardiaca aumentata.
Il vaso, rompendosi, crea un’emorragia interna al cervello che colpisce i tessuti e i vasi vicini.
L’ictus può essere difficile da individuare, in quanto si presenta spesso solo come un forte mal di testa. Questo rende complicata la sua identificazione per tempo; quando si riesce a diagnosticare, però, si possono prendere provvedimenti utili a evitare che si ripeta.
Succede frequentemente che i sintomi tipici dell’ictus, come la perdita di forza improvvisa o un formicolio sul braccio, si presentino solo per pochi minuti, in concomitanza con un rialzo pressorio.
In questo caso si parla di TIA (attacco ischemico transitorio), un “mini-ictus” non fatale, che potrebbe però avvisare di un ictus più importante in arrivo.
Per sintomi simili, l’intervento urgente del medico si rivela fondamentale per la sopravvivenza.

Conseguenze pressione alta reni
I reni sono coinvolti in maniera attiva nel controllo dell’ipertensione: attraverso i reni viene infatti mantenuto l’equilibrio elettrolitico tra sodio e potassio, il cui scompenso porta all’ipertensione e ai rialzi pressori.
Va da sé che, quando la pressione non è ben controllata, i reni sono sottoposti a un lavoro più faticoso per l’eliminazione del sodio in eccesso.
I vasi sanguigni di tutto il corpo, inclusi quelli renali, subiscono una dilatazione e un conseguente indebolimento, che si traduce in un danno d’organo permanente. La funzione renale risulta quindi compromessa e richiede cure specifiche.
Pressione alta: rischi ed effetti negli occhi
La pressione alta colpisce anche la vista, influenzando la giusta circolazione del sangue nei piccoli vasi sanguigni dell’occhio, in particolare della retina. La conseguenza più comune è una patologia, la retinopatia ipertensiva, che coinvolge sia le arterie che le vene della retina, la parte posteriore dell'occhio che ci permette di vedere.
Una pressione troppo alta all’interno di questi vasi provoca:
- una diminuzione dello spessore delle arterie e il loro indurimento;
- un aumentato rischio di emorragie retiniche;
- una dilatazione delle vene;
- un aumento delle aree dell’occhio che restano senza ossigeno, andando incontro a ischemie della retina.
Negli stati più avanzati, la retinopatia ipertensiva può portare alla distorsione delle immagini e a una vista sempre annebbiata, per via del nervo ottico attorniato da edemi e gonfiori e della retina ispessita a causa sempre di accumuli di liquidi.
Effetti pressione alta sulle gambe
È noto che modifiche alla microcircolazione e alla circolazione venosa, quando compromesse dall’ipertensione, sono visibili soprattutto sugli arti inferiori.
Nella loro spinta per far risalire il sangue verso il cuore, le vene delle gambe fanno più fatica. Alla lunga, questo sforzo si traduce in edemi, gonfiori e dolore, che nel caso dell’ipertensione si prova soprattutto quando si cammina.
Effetti ipertensione: la migliore difesa è la prevenzione
Il controllo pressorio resta una componente fondamentale per prevenire i rischi della pressione alta più diffusi e pericolosi. Il rapporto medico-paziente, per chi è iperteso, deve mantenersi costante e continuativo.
Per questo scopo può essere di aiuto CareVox, la piattaforma di Sanità Digitale che mette in comunicazione le persone ipertese e i loro caregiver con il medico di fiducia.