Giugno 17, 2021

Sintomi diabete: come riconoscere i campanelli d’allarme e intervenire

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Con il termine "diabete mellito" ci riferiamo alla malattia cronica che influenza il modo in cui il corpo produce e utilizza il glucosio nel sangue.


Il glucosio è un elemento vitale per l’organismo perché è un’importante fonte di energia per le cellule che compongono i muscoli e i tessuti. È anche la principale fonte di carburante per il cervello. 


Ecco perché uno scompenso di questo elemento nel nostro organismo è fonte di problemi seri per la nostra salute. 


Esistono diversi tipi di diabete, così come le cause scatenanti non sono sempre le stesse.


Indipendentemente dal tipo di diabete che un individuo può sviluppare, tutti hanno come comune denominatore una condizione di iperglicemia, ovvero di un eccesso di zuccheri nel sangue.


Come riconoscere il diabete

È proprio liperglicemia a causare i primi disturbi legati al diabete, ed è prestando attenzione a questi sintomi e campanelli d’allarme che è possibile diagnosticare preventivamente l’insorgere del diabete e intervenire prima che diventi un grave problema per la nostra salute.


Infatti, prima di arrivare a sviluppare il diabete vero e proprio, in genere si passa attraverso il prediabete, ovvero una condizione in cui il livello di glucosio nel sangue è più alto del normale, ma ancora non abbastanza da sfociare nella patologia. 


A questo stadio, riconoscendo i primi sintomi del diabete e adottando le giuste misure preventive, è possibile bloccare o quantomeno rallentare la progressione della malattia, salvaguardando la nostra salute da tutte le inevitabili complicanze che il diabete porta con sé.


Un discorso simile avviene per il diabete gestazionale: una condizione che si verifica durante la gravidanza e che solitamente scompare naturalmente dopo il parto, se i sintomi vengano individuati subito e trattati adeguatamente.


In caso contrario, anche il diabete gravidico può trasformarsi in diabete di tipo 2 (puoi approfondire l’argomento qui).


Quali sono i sintomi del diabete

I sintomi del diabete variano a seconda di quanto è elevato il livello di zucchero nel sangue. 


Alcune persone, in particolare quelle con prediabete o diabete di tipo 2, potrebbero anche  non manifestare sintomi. Nel diabete di tipo 1, invece, i sintomi tendono a manifestarsi rapidamente e a essere più gravi.


Primi sintomi del diabete di tipo 1

Il diabete di tipo 1 è causato da una ridotta o una mancata produzione di insulina da parte del pancreas. Parliamo di una malattia autoimmune che in genere si presenta in maniera piuttosto repentina in età infantile o durante la pubertà. 


Nel cosiddetto diabete giovanile i sintomi più evidenti sono:


  • poliuria, ovvero aumento esagerato della minzione;
  • polidipsia: aumento del senso della sete, dovuto per lo più a una disidratazione causata dalla poliuria;
  • polifagia paradossa, incremento dell’appetito e del desiderio di mangiare, accompagnato però da perdita di peso, piuttosto che aumento;
  • sensazione di affaticamento;
  • abbassamento della vista;
  • prurito;
  • mal di testa e cefalea;
  • facilità nello sviluppare infezioni con annessa difficoltà nel guarire le ferite.


Sintomi diabete mellito di tipo 2

Il diabete di tipo 2, quello più diffuso in età adulta, scaturisce dall’insensibilità dei tessuti all’azione dell’insulina, fino a esordire nella perdita, da parte delle cellule beta pancreatiche delle isole di Langerhans, della capacità di produrre insulina.


I sintomi del diabete di tipo 2 possono essere paragonati agli stessi del diabete di tipo 1: poliuria, polidipsia, fatica ricorrente, problemi di vista, cefalea, lenta guarigione dalle ferite, prurito cutaneo, irritabilità e facilità a sviluppare infezioni.


L’unica differenza tra i due tipi di diabete è data dalla mancanza di polifagia paradossa, ovvero l’aumento dell’appetito legata alla perdita di peso. 


Questo è dimostrabile anche dal fatto che spesso il diabete di tipo 2 colpisce le persone in sovrappeso e obese, ovvero individui che solitamente tendono quindi ad accumulare peso.


Il diabete di tipo 2 non è immediato come quello infantile, infatti spesso impiega anni per manifestarsi.


Di conseguenza, i sintomi non sono sempre così evidenti e riconoscibili, anzi può capitare che siano addirittura latenti, tanto da rendersi conto della presenza della patologia solo in seguito a esami di routine o svolti per diagnosticare altri problemi di salute.


Questo è uno dei motivi per cui è importante avere sempre cura di se stessi e monitorare il nostro stato di salute, onde evitare la comparsa di patologie come il diabete


A questo scopo CareVox fornisce strumenti di raccolta dati e monitoraggio dei propri valori, da poter consultare e confrontare quando necessario.

sintomi principali del diabete

Sintomi principali del diabete.


Prevenire il diabete mellito

Mentre la cura del diabete richiede grande attenzione al proprio stile di vita per scongiurare peggioramenti, la prevenzione del tipo 2 non solo è possibile, ma anche piuttosto semplice, seguendo abitudini di vita sane.


Inoltre, i soggetti coscienti di essere a rischio (per ereditarietà o per altri problemi di salute) possono allontanare le complicanze della patologia tenendo d’occhio l'eventuale insorgenza dei primi sintomi per poter intervenire prontamente in modo adeguato.


Contrariamente, allo stato attuale non è possibile prevenire il diabete di tipo 1 in quanto, come spiegato sopra, in questo caso ci troviamo di fronte a una malattia autoimmune la cui origine non dipende da noi.


Quando parliamo di prevenzione, quindi, ci rivolgiamo esclusivamente all’allontanamento dal rischio di diabete mellito di tipo 2. 


Segnali clinici di esordio del diabete di tipo 2

Il diabete di tipo 2 può esordire a qualunque età, anche se è l’incidenza maggiore si ha dopo i 40 anni.


Capita di frequente che il diabete vero e proprio sia anticipato da una fase di prediabete, una forma quasi priva di sintomi che viene riconosciuta come alterata glicemia a digiuno o alterata tolleranza al glucosio, entrambe forme di iperglicemia.


I tempestivi esami di laboratorio utili in questo caso sono quelli volti a rilevare l’ipertrigliceridemia (trigliceridi alti) e l’iperuricemia (aumento di acido urico nel sangue), oltre che l’iperglicemia a digiuno e dopo i pasti e la glicosuria (presenza di glucosio nelle urine).


Nei casi di obesità in cui si riscontra iperglicemia a digiuno, trigliceridi alti e iperuricemia, ci si trova di fronte a una condizione di sindrome metabolica “le cui cause, complicanze, diagnosi e  trattamento sono simili a quelli dell'obesità” (fonte: Manuale MSD).


Fattori di rischio del diabete

I fattori di rischio che individuano una persona come ad alto rischio di diventare diabetica sono:


  • età superiore a 45 anni;
  • sovrappeso (specialmente se localizzato all’addome);
  • vita troppo sedentaria;
  • parentela stretta con un diabetico;
  • per le donne aver partorito un figlio di peso superiore a 4 Kg o aver sofferto di diabete gestazionale;
  • glicemia a digiuno alterata (fra 110 a 125 mg/di);
  • ipertensione arteriosa;
  • intolleranza al glucosio (IGT);
  • appartenenza a gruppi etnici ad alto rischio (ispanici, asiatici, africani).

In presenza di uno o più di questi fattori, è importante avere un controllo costante dei valori della glicemia, intervenendo appena si assiste a scompensi e anomalie frequenti.


Per ridurre il rischio di iperglicemia prolungata è indispensabile, dopo aver effettuato tutte le analisi del caso, cominciare una terapia volta a mantenere i valori della glicemia più vicini possibile alla normalità. 


Laddove necessario, il medico prescriverà una terapia farmacologica che va seguita scrupolosamente unitamente a un piano terapeutico che vada a influire sulle abitudini giornaliere della persona a rischio di diabete. 


Il controllo della glicemia avviene prestando attenzione all’alimentazione, soprattutto evitando cibi ricchi di zuccheri e il consumo eccessivo di carboidrati. In secondo luogo, praticando esercizio fisico costante, limitatamente alle proprie possibilità.


controllo domestico della glicemia

Co.ntrollo domestico della glicemia

Il controllo della glicemia andrà effettuato anche a casa, attraverso un misuratore di glicemia domestico (glucometro), in modo da tenere sotto costante osservazione le variazioni e intervenire prontamente.


Attraverso questi accorgimenti è possibile prevenire gli episodi di iperglicemia e mantenere i livelli di glucosio nel sangue il più vicini possibile ai valori normali, evitando anche l’insorgere di ulteriori patologie, come: malattie cardiovascolari, danni al sistema nervoso, ai reni, agli occhi e alle ossa. 


Intervenire ai primi sintomi di diabete con una terapia d’urto può risultare impegnativo, ma senza dubbio fa la differenza nella prevenzione di complicanze più gravi e nella gestione della patologia stessa nel tempo. 


CareVox nasce proprio con lo scopo di aiutare ed essere da supporto a tutte quelle persone che si trovano a dover affrontare una patologia cronica con tutte le sue necessità.


La piattaforma permette di avere sempre a portata di mano il proprio schema terapeutico e alimentare e di annotare giorno per giorno i propri valori, permettendo alla persona affetta da diabete e ai propri medici di monitorare costantemente lo stato di salute.


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